VELA
Insieme
di diversi ferzi o strisce di tela cucite fra loro che si attacca ai pennoni
o agli stragli per ricevere il vento che deve spingere il vascello. Ogni vela
prende il nome dell'albero su cui è issata. Così si dice: vela
di maestra, di gabbia, di mezzana, di trinchetto, di parrocchetto ecc. Quella
di bompresso si chiama civada. Vi sono inoltre piccole vele chiamate coltellacci
che servono a prolungare le vele basse onde avanzare più velocemente.
Si veda COLTELLACCI. Quasi tutte le vele in uso sull'oceano sono quadrate e
se ne vedono poche di triangolari, che invece sono molto comuni nel Mediterraneo.
Le vele devono essere proporzionate alla lunghezza dei pennoni e all'altezza
degli alberi; poiché non vi sono regole fisse per queste dimensioni degli
alberi e dei pennoni, non possono esservene per le vele. Ecco tuttavia la velatura
di un vascello ordinario; per la comprensione, si vedano alla tav. =I, Marina,
le proporzioni e le figure delle principali vele di un vascello di primo rango.
Velatura di un vascello di grandezza ordinaria
Vela di maestra: 22 ferzi di larghezza, 16 aune e mezza di altezza, con il suo
coltellaccio; in tutto 363 aune di tela.
Vela di trinchetto: 19 ferzi di larghezza, 14 aune di altezza al centro; in
tutto 266 aune di tela.
Vela di mezzana: 18 ferzi di larghezza, 9 aune di altezza al centro; in tutto
260 aune di tela.
Gabbia di maestra: 13 ferzi di larghezza al centro e 20 aune di altezza; in
tutto 260 aune di tela.
Vela di parrocchetto: il ferzi di larghezza al centro e 17 aune e mezza di altezza;
in tutto 193 aunt di tela.
Civada: 16 ferzi di larghezza e lo aune di altezza; in tutto 160 aune di tela.
Gran velaccio: 7 ferzi e mezzo di larghezza e 8 aune di battente; in tutto 60
aune di tela,
Parrocchetto di bompresso: 9 ferzi e mezzo al centro e 19 aune di battente;
in tutto 160 aune di tela.
Velaccino: 6 ferzi e mezzo di larghezza e 9 aune di battente; in tutto 45 aune
di tela.
Contromezzana: 18 ferzi e mezzo di larghezza a 9 aune di battente; in tutto
77 aune di tela.
In totale: 1.844 aune di tela.
Non vi sono regole per le vele di straglio né per i coltellacci.
Ecco qualche considerazione sulla forma e l'uso delle vele. 1) Più le
vele sono piatte, maggiore è su di loro l'impulso del vento. Ciò,
innanzitutto, perché l'angolo di incidenza del vento su di esse è
maggiore; in secondo luogo, perché prendono più vento, e infine
perché l'impulso che ricevono dal vento è più uniforme.
2) Le vele quadrate hanno più forza di quelle triangolari perché
sono più ampie; ma hanno anche un maggior apparato di manovre, sono più difficili da usare e si maneggiano molto lentamente.
3) Le vele prodiere, cioè di trinchetto e di bompresso, servono a sostenere
il vascello impedendo che beccheggi e che proceda a sbalzi; servono inoltre
a far poggiare quando sono spinte dal vento da poppa.
4) L'utilità della vela di mezzana non consiste solo nello spingere il
vascello in avanti, ma anche nel farlo orzate. Ecco il motivo per cui la si
fa triangolare: la si imbroglia più in fretta, fa stringere di più il vento e le sue sartie non la disturbano.
L'uso delle altre vele, come quelle di straglio e i coltellacci, esso può essere ricondotto a quelle di cui ho appena parlato. [...]