BATTESIMO
DEL TROPICO O DELL'EQUATORE
E' una cerimonia scherzosa, ma di uso antico e inviolabile fra la gente di mare
che la celebra regolarmente nel confronti di coloro che passano per la rima
volta il tropico o la linea equinoziale. Ogni nazione ha usanze diverse e gli
equipaggi di una stessa nazione lo praticano in modi differenti. Ecco 1'oso
più consueto fra gli equipaggi francesi. Come preparativo si mette una
tinozza piena d'acqua di mare al piede dell'albero di maestra; i1 pilota si
mette di bolina con il volto imbrattato, il corpo rivestito e avvolto di matafìoni,
di cui qualcuno pende dalle braccia. E' accompagnato da cinque o sei marinai
vestiti allo stesso modo e tiene fra le braccia un libro di carte nautiche spalancato;
nei pressi vi sono dei marinai con buglioli pieni d'acqua: ve ne sono su' pennoni
e sulle coffe. Si conduce con grande pompa colui che deve essere Battezzato,
lo si fa sedere su una tavola tenuta alle estremità da due marinai e
posti sulla tinozza piena d'acqua; gli si fa giurare, sul libro che tiene in
mano il pilota, di praticare nel confronti degli altri la stessa cerimonia quando
ne avrà occasione, e all'istante i due marinai rovesciano la tavola e
fanno cadere l'uomo nella tinozza; contemporaneamente quelli che sono sulla
coffa e sui pennoni gli gettano addosso secchi l'acqua. Gli ufficiali e i passeggeri
si dispensano da una cerimonia così ridicola dando un po' di denaro all'equipaggio,
ma non vi e grazia per chi noti offre niente. Si chiede tuttavia al capitano
il permesso di fare il battesimo. Un vascello che non ha ancora attraversato
l'equatore o il tropico vi è sottoposto, ma il capitano lo riscatta con
un rinfresco offerto agli uomini dell'equipaggio, altrimenti costoro toglierebbero
lo sperone o qualche altra parte della nave: oggi però molti capitani
aboliscono questa buffa cerimonia.
Bellin